Stagione Operetta 2015-2016 al Teatro S.Babila - Milano
Stagione
Operetta 2015-2016
Il 3 Ottobre il Teatro San Babila inaugura la
Stagione di Operetta.
Elena D’Angelo e
Umberto Scida con la Compagnia Grandi Spettacoli in tre grandi titoli: Il paese dei campanelli e Cin
Ci Là di Lombardo e Ranzato e La vedova
allegra di Viktor Léon e Leo Stein.
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3 ottobre ore 20.30 - 4 ottobre ore 15.30
COMPAGNIA
GRANDI SPETTACOLI
ELENA D'ANGELO E UMBERTO SCIDA
regia Gianni
Versino
IL PAESE DEI CAMPANELLI
Operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato
In un nebbioso novembre meneghino del 1923 al Teatro Lirico stipato in ogni ordine di posti, trionfa un’operetta nuova scritta a quattro mani da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, che sul podio dirige l’orchestra sudato affannato ma felice del riscontro ottenuto. A completamento del successo il giorno successivo tutta Milano fischietta i motivi più orecchiabili del Paese dei Campanelli che deve molta della sua fortuna soprattutto all’apparato comico davvero notevole. Il principale catalizzatore è infatti La Gaffe: un nome che è già garanzia di divertimento: infatti cosa ci si può aspettare da un personaggio che si chiama così? Soltanto ed immancabilmente un caleidoscopio di equivoci e situazioni esilaranti che riescono a strappare un sorriso anche allo spettatore più disincantato e serioso. Alcuni brani musicali poi, in particolare “Luna tu, non sai dirmi perché”, conosciuto anche come fox della luna e Balla la giava o il duetto del ricamo, permeati da finezze orchestrali e soluzioni melodiche di particolare interesse, hanno finito per brillare nel tempo di luce propria, godendo di un successo anche esterno ad un'operetta che può sicuramente essere ritenuta “senza tempo”. Passano i decenni, passano le mode e gli interpreti, ma i campanelli di Lombardo e Ranzato continuano a tintinnare per la gioia di tutti coloro che amano prendersi un paio di ore di tregua dai guai quotidiani per ridere e divertirsi e farsi cullare da una fiaba avvincente e da semplici ed orecchiabili melodie.
Operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato
In un nebbioso novembre meneghino del 1923 al Teatro Lirico stipato in ogni ordine di posti, trionfa un’operetta nuova scritta a quattro mani da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, che sul podio dirige l’orchestra sudato affannato ma felice del riscontro ottenuto. A completamento del successo il giorno successivo tutta Milano fischietta i motivi più orecchiabili del Paese dei Campanelli che deve molta della sua fortuna soprattutto all’apparato comico davvero notevole. Il principale catalizzatore è infatti La Gaffe: un nome che è già garanzia di divertimento: infatti cosa ci si può aspettare da un personaggio che si chiama così? Soltanto ed immancabilmente un caleidoscopio di equivoci e situazioni esilaranti che riescono a strappare un sorriso anche allo spettatore più disincantato e serioso. Alcuni brani musicali poi, in particolare “Luna tu, non sai dirmi perché”, conosciuto anche come fox della luna e Balla la giava o il duetto del ricamo, permeati da finezze orchestrali e soluzioni melodiche di particolare interesse, hanno finito per brillare nel tempo di luce propria, godendo di un successo anche esterno ad un'operetta che può sicuramente essere ritenuta “senza tempo”. Passano i decenni, passano le mode e gli interpreti, ma i campanelli di Lombardo e Ranzato continuano a tintinnare per la gioia di tutti coloro che amano prendersi un paio di ore di tregua dai guai quotidiani per ridere e divertirsi e farsi cullare da una fiaba avvincente e da semplici ed orecchiabili melodie.
Cast
Francesco
Tuppo Gianfranco Cerreto Miyuki Hayakawa
Merita
di Leo Gianni Versino
Roberto
Piano Maresa Pagura Santi Scammacca
Paola
Scapolan Mario Pennacchio
LA TRAMA
In un'immaginaria isola olandese esiste il Paese dei Campanelli. Questo nome è
dovuto al fatto che su ogni casa c'è un piccolo campanello. La leggenda dice
che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione
suonerà e tutti sapranno così quello che è successo. Nessuno li ha mai sentiti
suonare, ma né le donne né gli uomini del paese hanno il coraggio di tentare di
dimostrare il contrario. Tutto resta tranquillo fino all'arrivo di una nave
militare inglese, costretta all'attracco nel porto dell'isola. Gli ufficiali
della nave scendono a terra e capita l'inevitabile! I campanelli suonano, le
mogli olandesi hanno tradito i loro mariti. La Gaffe, mozzo dell'equipaggio,
per un imperdonabile errore comunica il tradimento alle mogli degli ufficiali.
Quest'ultime arrivano sull'isola
rifanno suonare i campanelli con i mariti olandesi. Ma come in tutte le
favole presto ritorna la pace. Gli ufficiali ripartono con le mogli e
sull'isola per altri 100 anni esisterà ancora l’incubo dei campanelli! Ma sarà
poi un male?
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21 novembre ore 20.30
- 22 novembre ore 15.30
COMPAGNIA
GRANDI SPETTACOLI
ELENA D'ANGELO E UMBERTO SCIDA
regia Gianni
Versino
CIN CI LA'
Operetta in tre atti di Lombardo e Ranzato
Operetta in tre atti di Lombardo e Ranzato
La prima metà degli anni venti fu il
periodo di massimo fulgore per l’accoppiata di autori Lombardo-Ranzato. Ancora
infatti non si erano spenti gli echi suscitati dal successo del “Il Paese dei
Campanelli”, nel 1925, che irrompe sui palcoscenici “Cin Ci Là”, una favola
assurda e divertente. E’ infatti l’unica
operetta italiana in cui anche il tenore ed il soprano, di solito relegati alle
classiche parti seriose, hanno parti comiche come Cin-ci-là e Petit-Gris,
rispettivamente soubrette e comico. Al suo debutto, Cin Ci Là, per effetto
dell’argomento un po' piccante per quegli anni, è stata definita un'operetta un
po’ osé. Se i principini non sanno come fare a consumare…il matrimonio, per il
prosieguo della dinastia, occorre che qualcuno faccia loro da maestro d’amore!
Questa operetta, divertente ed accattivante, continua ad essere profondamente
amata dal pubblico che accorre sempre numeroso e mai si stanca di divertirsi
alle sue rappresentazioni.
Cast
Francesco
Tuppo Gianfranco Cerreto Miyuki Hayakawa
Merita
di Leo Gianni Versino
Roberto
Piano Maresa Pagura Santi Scammacca
Paola
Scapolan Mario Pennacchio
LaTrama
Siamo a Macao, in una Cina da cartolina illustrata ed in pieno Cion-ki-sin. Il Cion-ki-sin fa parte delle antiche tradizioni cinesi ed è un periodo particolare durante il quale sono sospesi divertimenti e lavoro fin quando i Principi della casa regnante, dopo essersi sposati, non avranno consumato il matrimonio. I due sposi sono giovani e tutto farebbe pensare ad un Cion-ki-sin di breve durata, ma ahimè Ciclamino e Myosotis, non hanno le idee molto chiare su quelli che sono i doveri matrimoniali. Il mandarino Fon-Ki, padre di Myosotis è disperato: come far finire il Cion-ki-sin? Semplice. Basterà trovare un’istruttrice con i fiocchi per Ciclamino e chi meglio dell’attrice cinematografica Cin Ci Là, sua ex amante appena giunta da Parigi per girare un film, gli potrà risolvere l’annoso problema? Intanto sulle tracce della bella Cin-Ci-là giunge a Macao il suo eterno e sfortunato innamorato Petit-Gris che, scoperta l'alta missione cui si sta dedicando la sua amata, non perde l’occasione per renderle pan per focaccia ed “istruire” a sua volta la dolce ed ingenua principessa Myosotis. Ma la cosa si scopre ben presto e Fon-Ki, padre della principessa va su tutte le furie. A salvare la situazione ci penserà ancora una volta Cin-Ci-là che, convinti i principini a ritrovarsi finalmente tutti soli in una bella notte stellata, terminerà di girare il suo film e tornerà a Parigi con l’inseparabile Petit-Gris.
Siamo a Macao, in una Cina da cartolina illustrata ed in pieno Cion-ki-sin. Il Cion-ki-sin fa parte delle antiche tradizioni cinesi ed è un periodo particolare durante il quale sono sospesi divertimenti e lavoro fin quando i Principi della casa regnante, dopo essersi sposati, non avranno consumato il matrimonio. I due sposi sono giovani e tutto farebbe pensare ad un Cion-ki-sin di breve durata, ma ahimè Ciclamino e Myosotis, non hanno le idee molto chiare su quelli che sono i doveri matrimoniali. Il mandarino Fon-Ki, padre di Myosotis è disperato: come far finire il Cion-ki-sin? Semplice. Basterà trovare un’istruttrice con i fiocchi per Ciclamino e chi meglio dell’attrice cinematografica Cin Ci Là, sua ex amante appena giunta da Parigi per girare un film, gli potrà risolvere l’annoso problema? Intanto sulle tracce della bella Cin-Ci-là giunge a Macao il suo eterno e sfortunato innamorato Petit-Gris che, scoperta l'alta missione cui si sta dedicando la sua amata, non perde l’occasione per renderle pan per focaccia ed “istruire” a sua volta la dolce ed ingenua principessa Myosotis. Ma la cosa si scopre ben presto e Fon-Ki, padre della principessa va su tutte le furie. A salvare la situazione ci penserà ancora una volta Cin-Ci-là che, convinti i principini a ritrovarsi finalmente tutti soli in una bella notte stellata, terminerà di girare il suo film e tornerà a Parigi con l’inseparabile Petit-Gris.
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23
febbraio ore 20.30 - 24 febbraio ore 15.30
COMPAGNIA
GRANDI SPETTACOLI
ELENA D'ANGELO E UMBERTO SCIDA
regia Gianni
Versino
LA VEDOVA ALLEGRA
Operetta in tre atti di Viktor Léon e Leo Stein
Operetta in tre atti di Viktor Léon e Leo Stein
Dopo essere stato rifiutato, perché
definito poco interessante da diversi compositori, il libretto di Victor Leon e
Leo Stein, tratto dalla commedia “L’attaché d’ambassade” di Meilhac, finì
casualmente nelle mani di Lehar che ne rimase invece entusiasta. Al punto tale
che in pochi giorni già aveva composto il brano “Donne, donne, eterni dei”. Ma
se il compositore credeva ciecamente ed ottimisticamente in questa nuova operetta,
cui aveva dato il titolo “Die lustige Witwe”, altrettanto non si può dire degli
addetti ai lavori che lo consideravano un sicuro fiasco. Ma il culmine si
raggiunse quando il direttore dell’Accademia musicale di Vienna, al termine di
una prova dell’operetta cui aveva assistito, sentenziò: “…questa non è musica!”
Quanto si sbagliava! Partita quasi in sordina, dopo poche repliche questo
lavoro, così osteggiato e poco considerato, era già un successo senza
precedenti. Le repliche più non si contavano e tanto fu il clamore in tutto il
mondo che in pochissimo tempo la “Vedova” divenne: La Veuve Joyeuse, The Merry
Widow, La Viuda Alegre. In Italia debuttò in prima nazionale il 7 aprile 1907
al teatro Dal Verme di Milano, nella magica ed irripetibile interpretazione di
Emma Vecla. Alla cinquecentesima replica era presente Franz Lehar in persona
che, entusiasta, si complimentò con la protagonista dichiarando di non aver mai
visto il suo capolavoro interpretato con tanto brio e tanta bravura. La Vedova
Allegra nei suoi contenuti è poi decisamente attuale: occorre ad ogni costo
salvare le dissestate finanze di uno stato! Pensate come sarebbe bello se anche
nella realtà bastasse un semplice matrimonio! Ma siamo nel magico mondo
dell'operetta e tutto si risolve facilmente, nulla si prende veramente sul
serio, neanche i tradimenti: quale marito perdonerebbe la presunta scappatella
della moglie solo leggendo su un ventaglio la di lei frase “io sono una donna
onesta”? Tra tutte la più rappresentata ed imbattuto cavallo di battaglia tra
le due guerre, è il simbolo del genere operettistico, la punta di diamante di
quel mondo fatuo ed irreale che non tornerà mai più: la Belle Epoque.
Cast
Francesco
Tuppo Gianfranco Cerreto Miyuki Hayakawa
Merita
di Leo Gianni Versino
Roberto
Piano Maresa Pagura Santi Scammacca
Paola
Scapolan Mario Pennacchio
La Trama
Le finanze del Pontevedro sono in grave pericolo. Infatti la graziosa Anna,
vedova del banchiere Glawari, trascorso l’anno di vedovanza, ha deciso di
recarsi a Parigi e magari riprendere marito. Di qui il problema. Infatti se
costui non fosse un pontevedrino, l’eredità lascerebbe le casse del Pontevedro
e la bancarotta sarebbe inevitabile! Il barone Zeta, ambasciatore pontevedrino
a Parigi, coadiuvato dal suo segretario pasticcione, Niegus, ha un’idea
geniale. Rammentando che un tempo tra Anna ed il Conte Danilo Danilowitch, pontevedrino
purosangue e scapolo, ci fu del tenero, ma poi non se ne fece nulla per una
questione di diversità di ceto sociale, approfitta della festa organizzata in
ambasciata per il genetliaco del sovrano, per farli incontrare: forse l’antica
fiamma potrebbe riaccendersi… Le cose però non vanno nel modo sperato ed Anna e
Danilo, anche se non hanno mai smesso di amarsi, non riescono a dimenticare gli
antichi rancori. Come se non bastasse, la moglie del Barone Zeta, Valancienne,
durante la festa che si tiene il giorno successivo nella villa della Glawari
cede alle lusinghe di Camillo De Rossillon, un suo assiduo corteggiatore.
Quando tutto sembra precipitare, ecco che il miracolo dell’operetta si compie
ancora una volta! E così, mentre il barone Zeta perdona Valancienne scoprendo
che, malgrado le apparenze, si è comportata da “donna onesta”, Anna e Danilo,
dopo tanti tentennamenti, trovano il coraggio di confessarsi il loro amore. Le
finanze pontevedrine sono salve e Njegus non sarà più in bolletta: finalmente gli
pagheranno lo stipendio!
Abbonamento Stagione Operette Euro 60
Biglietto Unico Platea e
Balconata Euro 25
GLI SPETTACOLI AVRANNO LUOGO PRESSO IL TEATRO
martedì – giovedì – venerdì
– sabato ore 20.30 mercoledì
– domenica ore 15.30
TEATRO SAN BABILA
Corso
Venezia, 2/A - 20121 Milano
Biglietteria:
02 798010
Parcheggio Convenzionato:
PARCHEGGIO PIAZZA MEDA BEST IN PARKING
Piazza
Meda, 2/A – 20121 Milano
Tariffa
forfait di € 5,00 nella fascia serale dalle 19.30 alle 01.00
ed
in quella pomeridiana dalle 14.30 alle 18.30
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