Maya. Il linguaggio della bellezza
Oltre 250 reperti di gran
valore storico, provenienti dai principali
musei del Messico, (sculture in pietra, stele
monumentali, elementi architettonici, figurine in terracotta, vasi, maschere in
giada, collane, orecchini, strumenti musicali, incensieri, ecc.) che daranno al
visitatore la possibilità di esplorare gli aspetti artistici di una delle
civiltà più affascinanti dell’America precolombiana, sviluppando una tematica
universalmente importante, quella della bellezza.
Sarà un’occasione per conoscere nel dettaglio molti aspetti di questo popolo dell’America precolombiana, grazie alle più recenti scoperte in ambito archeologico.
La mostra, curata da Karina Romero Blanco, è promossa dal Comune di Verona con il supporto di Arena Museo Opera (AMO).Main sponsor dell’iniziativa AGSM. la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Kornice e vede il coinvolgimento di Antonio Aimi, consulente scientifico di Kornice e Arthemisia. Catalogo edito da Piazza Editore.
Sarà un’occasione per conoscere nel dettaglio molti aspetti di questo popolo dell’America precolombiana, grazie alle più recenti scoperte in ambito archeologico.
La mostra, curata da Karina Romero Blanco, è promossa dal Comune di Verona con il supporto di Arena Museo Opera (AMO).Main sponsor dell’iniziativa AGSM. la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Kornice e vede il coinvolgimento di Antonio Aimi, consulente scientifico di Kornice e Arthemisia. Catalogo edito da Piazza Editore.
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L’esposizione - risultato della particolare
attenzione per le tematiche specificamente artistiche di questa civiltà - presenta
sculture, stele monumentali, elementi architettonici, figure in terracotta,
maschere in giada, strumenti musicali e
incensieri, che daranno ai visitatori la possibilità di esplorare gli aspetti artistici di
una delle civiltà più affascinanti della storia, attraverso il tema universalmente riconosciuto della
bellezza.
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La mostra di Verona
affronta per
la prima volta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le
parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando come mai è
avvenuto in passato la più grande
rivoluzione antropologica dell’ultimo secolo: la decifrazione della loro
scrittura.. Parallelamente, l’esposizione offre uno sguardo nuovo,
innovativo e sorprendentemente attuale sull’arte maya a partire
dall’individuazione dei maestri , delle scuole
e degli stili: finalmente si ha la
possibilità di rapportarsi alle opere attraverso una lettura storico artistica
e non solo archeologica. I tre grandi
periodi preclassico, classico e postclassico che dal 2000
a.C. al 1542 d.C. hanno visto fiorire questo popolo, sono spiegati attraverso
straordinari capolavori dell’arte maya come il Portastendardi pregiata scultura
risalente all’XI secolo realizzata da un maestro di Chichen Itza (complesso
archeologico a nord della penisola dello
Yucatan, inserito nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno) che senza
dubbio rappresenta la migliore opera di una tipologia tipica di molte città del
Periodo Postclassico; la Testa
raffigurante
Pakal il Grande che visse dal 603 al 683 dopo
Cristo e fu il più importante re di Palenque (oggi tra i più importanti siti
archeologici maya situato nello stato messicano del Chiapas); la Maschera a mosaico di giada
raffigurante un re divinizzato tipico esempio di maschera funeraria,
fondamentale per il defunto per raggiungere il mondo sotterraneo; e infine come
l’Adolescente di Cumpich, imponente
scultura risalente al periodo tardo classico ritrovata nel sito archeologico di
Cumpich.
La civiltà maya è spiegata anche
attraverso la ricostruzione di antiche architetture, utensili della vita di
tutti i giorni che hanno cavalcato millenni come collane, orecchini, strumenti
musicali, vasi e incensieri tutti provenienti dai più importanti musei messicani quali il Museo
Nacional de Antropología (Città del Messico) che coi suoi due milioni di
visitatori è il primo museo di antropologia del mondo, il Museo Regional de
Antropología Palacio Cantón (Mérida, Yucatán), il Museo Arqueológico del Camino
Real de Hecelchakán (Hecelchakán, Campeche) e dai tanti siti archeologici delle
più importanti città maya come Calakmul, Chichen Itza, Palenque e Uxmal. L’esposizione
veronese svela i risultati delle ultime ricerche scientifiche sui Maya e
consente ai lettori di leggere direttamente i loro testi, senza sfuggire a temi
avvincenti come le profezie, la fine del tredicesimo baktun (caduta il 21 dicembre
2012) e i segreti del Conto Lungo, un ciclo di 5125,3661 anni che aveva
cominciato a “girare”, il giorno della creazione, che per questo popolo era
avvenuta il 6 settembre del 3114 a.C.
LA MOSTRA
Sculture
dalle forme umane e animali, oggetti d’uso comune, maschere, urne funerarie e
altri reperti di pregio racconteranno il mondo dei Maya nelle quattro sezioni tematiche della mostra:
Prima sezione: Il corpo come tela
Seconda sezione: l corpo rivestito
Terza sezione: La controparte animale
Prima sezione: Il corpo come tela
Seconda sezione: l corpo rivestito
Terza sezione: La controparte animale
Quarta sezione: I corpi delle divinità
.
Fregi e
architravi che ricostruiscono antichi ambienti, frammenti di testi, mappe e
simboli di potere ripercorrono duemila anni di storia lungo un articolato
percorso espositivo che racconterà la cultura
maya attraverso la decorazione dei corpi (i Maya erano molto attenti alla bellezza e per questo ornavano il
corpo con interventi temporanei o permanenti come pitture corporali, elaborate
pettinature, tatuaggi e decorazioni dentali); gli abiti e gli ornamenti utilizzati
per indicare lo stato sociale; il
loro rapporto con gli animali simbolo delle forze naturali, dei livelli del cosmo e degli eventi dei miti cosmogonici; le diverse divinità ed entità sacre adorate da questo popolo, i sacerdoti che le
rappresentavano e i paraphernalia dei rituali: per la prima volta si presenta l’arte maya a partire da rigorose e
specifiche analisi storico artistiche che sviluppano la tematica
delle attribuzioni e arrivano a individuare i grandi artisti della pittura
e della scultura.
Palazzo della
Gran Guardia - Piazza Bra – Verona
La mostra è aperta al pubblico dall'8 ottobre 2016 al 5 marzo 2017
da lunedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30.
Biglietti:
La mostra è aperta al pubblico dall'8 ottobre 2016 al 5 marzo 2017
da lunedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30.
Biglietti:
·
intero € 14,00
(audioguida inclusa)
·
ridotto € 12,00
(audioguida inclusa)
65 anni compiuti (con documento); bambini dagli 11 ai 18 anni; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); giornalisti non accreditati con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); militari di leva; appartenenti alle forze dell’ordine, portatori di handicap, possessori Verona card, agenti, dipendenti e clienti Generali, possessori coupon riduzione L’Arena
65 anni compiuti (con documento); bambini dagli 11 ai 18 anni; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); giornalisti non accreditati con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); militari di leva; appartenenti alle forze dell’ordine, portatori di handicap, possessori Verona card, agenti, dipendenti e clienti Generali, possessori coupon riduzione L’Arena
·
ridotto
gruppi € 11,00
min 15 max 25 pax. Prenotazione obbligatoria. Microfonaggio obbligatorio
min 15 max 25 pax. Prenotazione obbligatoria. Microfonaggio obbligatorio
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ridotto
speciale € 6,50 (audioguida inclusa)
Bambini dai 4 agli 11 anni
Bambini dai 4 agli 11 anni
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ridotto
scuole € 5,00
min 15 max 25 pax. Prenotazione obbligatoria. Microfonaggio obbligatorio per scuole secondarie di 1° e 2° grado
min 15 max 25 pax. Prenotazione obbligatoria. Microfonaggio obbligatorio per scuole secondarie di 1° e 2° grado
·
ridotto
scuole dell’infanzia € 3,00
Prenotazione obbligatoria. Min 15 max 25 pax
Prenotazione obbligatoria. Min 15 max 25 pax
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