UMBERTO BOCCIONI GENIO E MEMORIA

Mart, Rovereto
5 novembre 2016 ― 19 febbraio 2017A cura di Francesca Rossi
con la collaborazione di Agostino Contò

Nella ricorrenza del primo centenario della morte di Umberto Boccioni (1882-1916), la figura del padre della pittura futurista viene ripensata alla luce delle ricerche più recenti condotte sulla base di preziosi materiali d’archivio  e  il Comune di Milano e il Mart di Rovereto celebrano l’artista con due mostre che ne evidenziano, alla luce anche di documenti inediti, il percorso artistico e la levatura internazionale.
Alla grande mostra a Palazzo Reale (23 marzo-10 luglio 2016) fa eco la mostra al Mart (5 novembre 2016-17 febbraio 2017).  
Il progetto offre un percorso selettivo sulle fonti visive che hanno contribuito alla formazione e all'evoluzione dello stile dell'artista futurista. L'esposizione, frutto di un lavoro di ricerca svolto dai Musei Civici di Milano e promossa dalla Soprintendenza del Castello Sforzesco in collaborazione con il Museo del Novecento, il Mart di Rovereto e la casa editrice Electa, presenta circa 180 opere tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d'epoca, libri, riviste e documenti raccontano la storia dell’artista che l’Italia, nel 1998, scelse per le monete da venti centesimi e  che  dialogano profondamente con l’identità del Mart, con le Collezioni e i fondi dell’Archivio del ’900.

La mostra

Umberto Boccioni. Genio e memoria è una mostra concepita dai curatori con un originale taglio critico che offre un percorso selettivo sulle fonti visive che hanno contribuito alla formazione e all’evoluzione dello stile dell’artista.
Dopo Milano l’attività di Umberto Boccioni viene esplorata a Rovereto attraverso accostamenti con le opere dei suoi contemporanei e con preziosi materiali d’archivio. In un allestimento sobrio, serrato e filologicamente rigoroso, vengono presentate oltre 180 opere di tipologie e tecniche diverse distribuite in cinque sezioni intitolate:
Atlante, Sogno simbolista, Veneriamo la Madre, Fusione di una forma con il suo ambiente, Dinamismi.

La mostra di Rovereto non segue un andamento rigorosamente cronologico
, ma piuttosto uno sviluppo tematico, con l’Atlante delle immagini e le carte boccioniane della Biblioteca Civica di Verona esposti all’inizio del percorso, come una sorta di autobiografia dell’artista che funziona da sorgente irradiante del percorso.

I fulcri tematici scandiscono il racconto di una straordinaria parabola artistica, dal Divisionismo al Futurismo, da una dimensione intimistica, ancora affascinata dal clima simbolista di inizio secolo e ricca di rimandi all’arte del passato, a una vitalistica apertura al mondo esterno stimolata dall’ideologia di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista.
Il percorso coinvolge quindi lo spettatore nel ritmo incalzante delle trasformazioni dello stile che Boccioni ha compiuto, con energia, capacità tecnica e rapidità impressionanti, nell’arco di poco più di un decennio, tra il 1903 e il 1916.
Dopo le prime sale dedicate al tema della memoria, con l’Atlante e i Diari, che costituiscono il vero e proprio cuore della mostra, il percorso si snoda attraverso soggetti che rivelano l’intensa stagione simbolista di Boccioni (Sogno simbolista), con opere messe in rapporto con esempi della produzione di Previati, Bistolfi, Fornara, Romolo Romani, Rops, Redon e altri.
La parte centrale e più ampia della mostra vede protagonista la figura della madre,( Veneriamo la Madre) presente in numerosi ritratti che dalla scomposizione del colore divisionista arrivano alla scomposizione della forma e alla compenetrazione tra soggetto, luce e ambiente, tipica dell’avanguardia futurista. Una ricerca, quella di Boccioni, che culmina qualitativamente nelle celebri sequenze dei disegni con i Dinamismi, raggruppati nelle ultime sale intorno alla celebre scultura Forme uniche della continuità nello spazio.
I disegni provenienti dal Castello Sforzesco, il corpus grafico boccioniano più rappresentativo al mondo, insieme a opere appartenenti ad altre collezioni pubbliche e private, evidenziano il ruolo fondamentale del linguaggio grafico nella ricerca dell’artista e costituiscono, unitamente a una serie di documenti scritti e visivi, la struttura portante della mostra.

Umberto Boccioni. Genio e memoria è indubbiamente un progetto di ricerca ricco di novità documentarie che fa emergere la memoria e le fonti visive alle origini dell’arte di Boccioni.
L’esposizione si basa sul rinvenimento di una serie di scritti e documenti inediti riferiti all’artista, riscoperti di recente presso la Biblioteca Civica di Verona, e sull’eccezionale corpus dei disegni del Castello Sforzesco, integrati dai documenti provenienti dai fondi archivistici dell’Archivio del ’900 del Mart di Rovereto e da alcuni dipinti determinanti nella produzione dell’artista.
In mostra, per esempio, il Nudo di spalle (Controluce) (1909), proveniente dalle collezioni del Mart; ma anche Forze di una strada (1911) del City Museum of Art di Osaka; Elasticità (1912) del Museo del Novecento di Milano; e la celeberrima scultura, icona della plastica futurista e riprodotta sulle monete italiane da venti centesimi di euro, Forme uniche della continuità nello spazio (1913), proveniente dall’Israel Museum di Gerusalemme (surmoulage del 1972).

La novità del concept espositivo è costituita da un nuovo approccio metodologico allo studio della produzione boccioniana, esplorata in rapporto ai referenti visivi antichi e moderni che segnarono profondamente la formazione dell’artista, individuabili in particolare nell’arte antica, nel Rinascimento italiano e nordico, nella ritrattistica barocca, nella cultura dell’Impressionismo e del Divisionismo, dei Preraffaelliti e del Simbolismo e nelle tendenze più aggiornate dell’arte visiva europea, dal Postimpressionismo al Cubismo. Tutti questi riferimenti sono contenuti nei tre diari giovanili (rivelatori, per l’approfondimento del contesto culturale del periodo, resi disponibili dalla Getty Research Library di Los Angeles) e soprattutto nelle tavole dell’Atlante, un vero e proprio diario figurativo, costituito da ritagli di immagini di opere d’arte composte su grandi cartelle, grazie al quale è possibile approfondire ulteriormente i rapporti di Boccioni con i suoi referenti visivi nonché il metodo, le intuizioni e gli sviluppi del suo lavoro artistico. Un materiale eccezionale pubblicato integralmente nel giugno scorso da Agostino Contò e Francesca Rossi in un regesto edito da Scalpendi, intitolato Umberto Boccioni Atlas.
La  mostra  è a cura di Francesca Rossi (Castello Sforzesco di Milano) con la collaborazione di Agostino Contò (Biblioteca Civica di Verona), frutto di un lavoro di ricerca svolto dai Musei Civici di Milano e promosso dalla Soprintendenza del Castello Sforzesco, in collaborazione con il Museo del Novecento e Palazzo Reale di Milano, il Mart di Rovereto e la casa editrice Electa, la mostra è sostenuta da prestiti e collaborazioni di importanti istituzioni museali e collezioni private italiane e straniere.

Dal 05 Novembre 2016 al 19 Febbraio 2017
ROVERETO | TRENTO
LUOGO: Mart Rovereto
ENTI PROMOTORI:
·         Provincia autonoma di Trento
·         Comune di Trento
·         Comune di Rovereto
COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 11, ridotto € 7. Gratuito fino ai 14 anni
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0464 438887 / 800 397760
E-MAIL INFO: info@mart.trento.it
SITO UFFICIALE: http://www.mart.trento.it
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                                                                                       ornella  torre

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