LAC Lugano. Craigie Horsfield Of the Deep Present- 12 marzo – 2 luglio 2017

Craigie Horsfield  Of the Deep Present  12 marzo – 2 luglio 2017
LAC Lugano Arte e Cultura  A cura di  Marco Franciolli, direttore MASI Lugano
Edwin Jacobs, ex-direttore del Centraal Museum di Utrecht e ora direttore del Dortmunder
U–Zentrum für Kunst und Kreativität, Dortmund
Charlotte Schepke, direttrice della galleria Large Glass, Londra
Lugano, febbraio 2017
Il Museo d’arte della Svizzera italiana, in collaborazione con il Centraal Museum di Utrecht,
dedica un’ampia esposizione monografica a Craigie Horsfield, artista britannico che dagli
anni Ottanta conduce una straordinaria indagine sulla natura stessa dell’immagine
fotografica.

Nel suo lavoro ricorrono ritratti, nature morte, nonché momenti di vita quotidiana, riti e tradizioni
popolari, temi e generi diversi rappresentati con tecniche innovative che tendono a stemperare i limiti
fra le varie discipline artistiche. La fotografia costituisce infatti solo uno dei molteplici tasselli che si
sovrappongono nella sua produzione artistica: a partire da un negativo, o da un fotogramma,
Horsfield produce opere di grande formato realizzate con tecniche sorprendenti e disparate come
arazzi e affreschi.
La struttura narrativa della mostra si sviluppa in sezioni tematiche incentrate su opere emblematiche,
sovente lavori monumentali come i maestosi arazzi dedicati alla scena apocalittica di Ground Zero o
al Golfo di Napoli in un’ambigua visione notturna. Lo straordinario percorso che ne scaturisce porta
alla luce le relazioni che intercorrono fra eventi accaduti in luoghi e momenti apparentemente lontani,
fra le persone che ne sono state partecipi e gli spettatori che ne fanno scoperta in mostra.
Il concetto di relazione – inteso sia come il legame tra individui sia come il narrare, il raccontare – è
centrale nell’opera di Horsfield. Nei progetti che ha realizzato appositamente per questa mostra, così
come in altre numerose occasioni, ciò è particolarmente evidente. Secondo l’artista un’opera d’arte si
realizza pienamente solo grazie al ruolo attivo del pubblico: «Ciò che avviene qui è il riconoscimento
di un passaggio di comprensione, di raccoglimento e di identificazione, l’impressione di dare tempo e
profonda attenzione al mondo e agli altri, e a un presente profondo. […] A volte questi passaggi sono
fluidi nelle loro interrelazioni, altre volte sono spigolosi e discordanti, e all’interno della struttura ci
sono strati su strati di associazioni, citazioni e allusioni, dentro le opere, dentro la narrazione e nel
corso della storia, la storia immaginata come un presente profondo».
Installazione sonora
Sin dall’inizio della sua carriera Craigie Horsfield coltiva un profondo interesse per il suono e la
musica, una passione che si riflette nella struttura della mostra, articolata come i movimenti di una
composizione musicale. Accanto agli arazzi, agli affreschi e alle stampe, il percorso espositivo include
un’installazione sonora composta e mixata dall’artista in collaborazione con Reinier Rietveld
appositamente per lo spazio espositivo del MASI. Questo elemento sonoro, in dialogo con le altre
opere e insieme ad esse, contribuisce all’elaborazione di nuovi e specifici significati.
I ritratti
La mostra presenta inoltre una serie di ritratti inediti realizzati a Lugano dall’artista appositamente
per l’esposizione del MASI. Ciò che prevale in queste immagini è l’esplorazione dei processi
attraverso i quali cerchiamo di comprenderci l’un l’altro e di esistere insieme. Al tempo stesso queste
opere testimoniano l’unicità delle persone che collaborano con l’artista e la loro singolare e unica
esistenza nel presente, riconosciuta nell’attenzione dello spettatore, attraverso il raccoglimento, la
sensibilità e l’empatia.
Il catalogo
In occasione della mostra è stata realizzata in stretta collaborazione con l’artista una pubblicazione
che riprende ed espande i temi e la struttura dell’esposizione. Il volume comprende testi di Bruno
Fornari, Marco Franciolli, Craigie Horsfield e Nancy Princenthal e conta 172 immagini a colori.
La mediazione culturale
Oltre alle consuete visite guidate gratuite, sono previste per tutta la durata della mostra numerose
attività di mediazione culturale volte a favorire la fruizione da parte del pubblico e a trasformare la
visita in un’esperienza arricchente ed emozionante. Il programma è disponibile sul sito

Programma espositivo 2017
Nel corso del primo semestre dell’anno, oltre all’opera di Craigie Horsfield, il MASI Lugano presenta
al pubblico un’esposizione dedicata a una delle artiste più celebri del Novecento “Meret Oppenheim.
Opere in dialogo da Max Ernst a Mona Hatoum” (fino al 28.05.2017) e le ricerche di due
protagonisti indiscussi dell’arte italiana del dopoguerra, Alighiero Boetti e Salvo (09.04 -27.08.2017).
In concomitanza con quest’ultima mostra, fino al 23 luglio 2017, verrà proposto presso lo Spazio -1.
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, dal titolo “Torino 1966-73” volto a documentare il clima

artistico torinese tra gli anni ‘60 e ‘70.

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